domenica 31 maggio 2015

PUO' IL BATTITO D'ALI DI UNA FARFALLA IN BRASILE GENERARE UN URAGANO IN TEXAS? di Stefano Maria Toma

Napoli giornalismo PUO' IL BATTITO D'ALI DI UNA FARFALLA IN BRASILE GENERARE UN URAGANO IN TEXAS? di Stefano Maria Toma
Uno dei capisaldi della teoria del caos è il cosiddetto effetto farfalla. L’origine di questa definizione proviene da Bradbury, l’autore di “Fahrenheit 451″, che in un racconto degli anni cinquanta: “Sound of Thunder”, narra il viaggio nel passato di un uomo e di una farfalla la cui accidentale uccisione si ripercuote definitivamente nel presente da dove ha avuto inizio il viaggio. In seguito il termine fu ripreso in una conferenza tenuta il 29 dicembre 1979 dal matematico e metereologo Edward Norton Lorenz, per descrivere unn processo di sensibilissima interdipendenza di fattori a livello bioclimatico per cui è il battito d’ali di una farfalla in Brasile a provocare un uragano in Texas. L’interrogativo rimane ancora in piedi.

Può il battito d’ali di una farfalla in Brasile generare un uragano in Texas?

Da allora la teoria venne chiamata “Effetto farfalla”. Ma esattamente due secoli prima di Lolrenz, e forse anche più seplicemen te delle conseguenze della sua farfalla, ecco lo scrittore Christoph Lichtenberg: “Se non avessi scritto questo libro”, scriveva il matematico tedesco, “di qui a mille anni, fra le sei e le sette di sera, mettiamo in qualche città della Germania, si parlerebbe di cose completamente diverse da quelle di cui si parlerà effettivamente. Se a Vardöhus” – che dev’essere una città portuale norvegese – avessi gettato in mare un nocciolo di ciliegia, la goccia d’acqua che un marinaio si toglie dal naso al Capo di Buona Speranza non si sarebbe trovata esattamente allo stesso posto”.

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