martedì 14 luglio 2015

Perché non facciamo una cordata per costruire il Museo della Canzone napoletana


Museo della canzone di Stefano Maria Toma


Si parla di tante cose a Napoli, specialmente di quelle che non funzionano, o che funzionano male o che non ci sono affatto. E tra queste ultime si avverte da tempo immemorabile la mancanza del Museo della Canzone napoletana. Appunto, se ne seguita a invocarlo ma senza alcuna possibilità (almeno finora) di aprirlo da qualche parte. Ora vorrei segnalare a lei e al cortese lettore che da pochi anni ha preso una qualche piega il cosiddetto azionariato popolare. Mi riferisco a  una colletta pubblica a favore di un ben comune. Il primo esempio che mi viene alla mente è  quello della  statua del Nilo,  nella piazzetta omonima e in pieno centro storico,   restaurata grazie al  contributo  degli abitanti della zona e dei turisti che l’affollano. Il secondo esempio è più recente e riguarda il Vomero e la libreria Iocisto sorta appena un anno fa, dopo la morìa di librerie (Fnac, Guida Merliani, Loffredo), che ha reso il quartiere del tutto orfano di librerie. Ebbene ora Iocisto va a gonfie vele La mia proposta è conseguente con questi due esempi. Perché qualcuno,  che sappia di progettazione, di leggi e di organizzazione e  che naturalmente ami Napoli e la sua grande tradizione musicale, non si va avanti per organizzare la raccolta di fondi? Io mi candido a essere fra i primi sottoscrittori. Cordialmente Stefano Maria Toma




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