lunedì 2 novembre 2015

Editoria: NY Times avvia processo di successione Sulzberger, il vice entro 2018. In pole il figlio

Il New York Times ha avviato il processo di successione: il presidente e editore Arthur O. Sulzberger Jr. ha annunciato che la famiglia che dal 1851 controlla il piu' influente quotidiano americano ha avviato il processo per scegliere chi ne erediterà il ruolo. Sulzberger, che ha 64 anni, ha sorpreso reporter e dipendenti del giornale riuniti al quartier generale disegnato da Renzo Piano per l'annuale riunione "State of the Times". Secondo uno dei partecipanti al meeting, l'editore ha detto che la decisione di nominare un suo vice verrà realizzata entro il 2018 e questo vice successivamente assumerà tutte le sue responsabilità. "Pinch", come soprannominato Sulzberger per distinguerlo dal padre "Punch", non ha fatto nomi, ma secondo indiscrezioni emerse sui media, la dinastia - l'ultima rimasta nel panorama dell'editoria americana grazie al controllo dell'88% delle azioni privilegiate del giornale - avrebbe avviato in agosto un severo "regime di addestramento" per tre membri della quinta generazione: sono Arthur Gregg "AG" Sulzberger, il figlio di "Pinch", il nipote David Perpich, laureato a Harvard che ha aiutato al lancio del "paywall", e Sam Dolnick, figlio della cugina Lynn Golden Dolnick. Al momento, secondo fonti del settimanale New York, il 34enne "AG" sarebbe in pole position dopo essersi fatto le ossa nella cronaca locale nel Midwest e nel West: in luglio e' stato promosso "associate editor". L'annuncio di Sulzberger ha fatto da cornice a un rapporto sullo "stato del Times" e sul "sentiero futuro" che attende il quotidiano: le misure considerate necessarie per garantire la sopravvivenza nel panorama generale della crisi dell'editoria includono l'allargamento dell'audience all'estero e delle offerte video, una reinvenzione dell'edizione a stampa e una espansione della gamma dei prodotti. Sulzberger, l'amministratore delegato Mark Thompson e il direttore esecutivo Dean Baquet hanno sottolineato la "necessità di sperimentare", citando ad esempio il video in "realtà virtuale" che il magazine domenicale pubblichera' in collaborazione con Google. "Preferiamo che i nostri giornalisti si scusino piuttosto che chiederci il permesso", ha detto Thompson, il britannico venuto dalla Bbc che tre anni fa è stato chiamato al Times per guidare l'espansione nel settore digitale.

Nessun commento:

Posta un commento